Quando si può dire e quando si può fare....in questo caso scrivo!

domenica 6 giugno 2010

FILOSOFIA E INFORMAZIONE


Qualcuno mi ha parlato dell'Infophilosophy. Qualcun altro l'ha definita semplicemente Filosofia dell'Informazione. Io sono sempre più confusa ma devo cercare di capire se un giorno vorrò fare questo mestiere(per "questo mestiere" intendo l'ambito della comunicazione e dell'informazione, qualcun altro ancora mi ha detto che non si parla più di giornalismo).


La filosofia dell'informazione è una disciplina assai recente che mescola l'informatica, la scienza dell'informazione e la filosofia. Un accostamento che il mio professore di filosofia del liceo, essendo un prete, avrebbe definito "malsano". Ma oggi è tutto così. Le ricette mediatiche sono fatte dei più disparati ingredienti, che mai si pensava di amalgamare. Così le humane litterae si fondono con le scienze tecnologiche, si propone la pasta al cioccolato e il gelato al peperoncino e i nostri gusti si adattano e obbligatoriamente si modificano.


Da documento che ho trovato emerge che: "la filosofia dell'informazione cerca di espandere le frontiere della ricerca filosofica, avventurandosi in campi di studio fino ad ora inesplorati ed elaborando nuove metodologie". Non ho trovato altro di più.

Ragionando, se la filosofia è "l'amore per il sapere" e l'informazione è "il passaggio di un messaggio da un emittente a uno o più destinatari", posso dedurre che la filosofia dell'informazione è "l' amore per la conoscenza della trasmissione di un messaggio". Detto così può sembrare una banalità, lo so. Volevo semplicemente afferamre che qualsiasi nuova disciplina nasca nell'era digitale, virtuale, mediatica(chiamatela come volete) non è mai ex novo. Ormai, come dicevo prima, si cerca di andare sempre più avanti, di sfondare come si dice nel mondo dello spettacolo. Si va avanti sulle basi solide del progresso che ci ha regalato(se non imposto) nuovi modelli di comunicazione e di informazione e soprattutto nuovi mezzi. Tutto passa attraverso internet, necessariamente personalizzato. Così c'è l'I PHONE, l'I POD, l'I PAD, tutto è I TECH. In qualunque modo essi si vogliano studiare e analizzare, non apportano nulla di nuovo. I nuovi modelli di comunicazione si sono affermati, si può progredire solo nella tecnologia.

Raro è fare una nuova informazione, la necessità è creare nuovi modi di fare comunicazione e informazione.

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