Quando si può dire e quando si può fare....in questo caso scrivo!

martedì 15 giugno 2010

Al LIMITE DELLA ILLEGALITA'

"Premio al giornalismo d'inchiesta, il coraggio di indagare la verità" recita così il titolo di Repubblica.it del premio "Ilaria Alpi". Sedicesima edizione dell'evento che mira a riconoscere il valore della professionalità, dell'intelligenza e della curiosità applicata al giornalismo di inchiesta . l'obiettivo è quello di rilanciare ancora una volta il suo appello di verità e giustizia.

Ricordando Ilaria Alpi. Giornalista Rai uccisa in Somalia il 20 Marzo 1994 insieme al suo operatore Miran Hrovatin. Una vicenda su cui non si è fatta ancora chiarezza. Ci sono, infatti,molti dubbi e molti lati oscuri soprattutto sul movente, sugli autori e sul mandante di quella che fu un'esecuzione a tutti gli effetti.


Ho guardato i video proposti sul sito di Repubblica. Ognuno affronta problematiche legate ai maggiori "mali" italiani e anche internazionali. Soprattutto uno. Un mix di violenza, immigrazione, camorra e conflitti internazionali che caratterizzano tutta la penisola, ma in modo particolare la mia terra, la Campania. Ho scelto di pubblicarlo sul mio blog, in caso qualcuno non l'avesse ancora visto perchè a mio avviso sintetizza bene una vicenda troppo poco conosciuta anche se usurata. Le verità scomode non vengono mai a galla del tutto.







"Terra di nessuno" questo è il titolo, di Paolo Zagari.



La camorra è uno di quei "mali incurabili" per il quale la ricerca scientifica non serve, almeno quella dei medicinali. Chi fa ricerca sono personaggi nascosti che lavorano per sconfiggere questo problema, ma i risultati non sono sempre soddisfacenti. La fiducia si ritrova ascoltando le parole o "vedendo" i fatti di un Roberto Saviano o dei pochi magistrati che sono silenziosamente coinvolti in questa infinita ricerca.



Molti parlano di criminalità organizzata locale o geografica. In effetti le varie tipologie nascono da ambienti locali e ristretti. Ma in qualsiasi modo si voglia chiamare, mafia, camorra, n'drangheta, sacra corona unita, la storia è sempre la stessa. Cambiano le tradizioni, le "usanze", i motti, i soprannomi, le famiglie ma gli obiettivi non cambiano. Questo giustifica infatti le "alleanze" e le "faide" interne che caratterizzano questo tipo di criminalità organizzata.



In realtà esse non restano solo all'interno del loro territorio. Di sicuro lo difendono, stringono patti con altri "partner" per interssi commerciali illeciti ma tendono anche ad espandersi. Una sorta di "colonialismo"moderno, anzi modernissimo.



La copertina de "L'Espresso" del 25 Settembre 2008 recita proprio così "Gomorra al Nord" con il sottotitolo:così i casalesi sono andati alla conquista dell'Emilia e del Veneto. Con estorsioni e minacce. Patti con la malavita locale e connivenze dei politici. Da Bologna a Parma, da Reggio a Modena fino alla Riviera.

L'inchiesta del settimanale indaga minuziosamente sui rapporti della Camorra con il nord. Una contaminazione spaventosa che coinvolge tutti i maggiori "affari" dei clan locali legati alla camorra in tutta la Campania.

So bene di provenire da una microcosmo complesso, dove anche le pratiche quotidiane sono infestate di illegalità, dove non c'è rispetto, neanche se lo dai e se lo dai non è normale. Una terra dove non si rispetta il rosso del semaforo, dove gli uffici delle amministrazioni comunali sono sempre vuoti e se pieni non basta una giornata per rinnovare una carta di identità, una terra dove ti insegnano il culto della paura e dell'omertà, dove l'illegalità è di casa, dove non riesci sempre a mettere in pratica i buoni propositi. Ma non è solo questo, c'è tanto altro da valorizzare e scoprire.

Quando sono venuta al "nord", sola, a studiare in una nuova città, tutto mi sembrava diverso, Parma è diversa. Ma quando ho scoperto che l'illegalità è presente anche qui, anche se contaminata, non mi sono stupita. Ho solo riflettuto di più e mi sono chiesta cosa si potrebbe fare ma anche su cosa dovrei riflettere.



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